lunedì 17 settembre 2018

News su invecchiamento e infezioni

L'invecchiamento può essere definito come una diminuzione di vitalità e un aumento di vulnerabilità che si amplifica con il passare del tempo. La vulnerabilità include il rischio di eventi fatali, i quali aumentano esponenzialmente al passare del tempo. Basandosi su questa misura, l'invecchiamento umano sembra aver rallentato negli ultimi 150 anni nella maggior parte delle popolazioni, in coincidenza soprattutto con la diffusione di antibiotici efficaci e di un miglioramento nelle abitudini alimentari. La domanda che si pongono i ricercatori è se l’incremento di longevità e l’apparente rallentamento del processo di invecchiamento sono il risultato di una migliore alimentazione o di un ridotto carico di infezione, o di entrambi.

Tenendo conto dell’impatto delle malattie infettive sulla salute del nostro sistema immunitario e sull’aumento del grado di infiammazione che avviene con l’invecchiamento, è ragionevole ipotizzare che il controllo dei patogeni può avere un ruolo più rilevante della nutrizione. In particolare, parlando di infezioni non bisogna limitarsi a quelle di origine batterica, per cui gli antibiotici possono essere efficaci, ma anche a quelle a carattere virale (quali l’infezione da citomegalovirus) che in certi casi persistono nel nostro organismo contribuendo ad abbassare le difese immunitarie e ad aumentare il grado di infiammazione cronica con l’avanzare dell’età.

Due lavori appena pubblicati sostengo la rilevanza delle infezioni batteriche e virali nell’invecchiamento umano.

Il primo di questi lavori (1) sostiene questo punto di vista analizzando i dati storici della popolazione sarda la quale non ha cambiato notevolmente il proprio stato nutrizionale ma ha usufruito dell’introduzione degli antibiotici. I risultati di questo lavoro indicano che l'uso di antibiotici per il controllo delle malattie infettive ha prodotto un rallentamento dell'invecchiamento, e i dati permettono di comprendere in dettaglio il periodo di qualche decennio nel corso del quale quel rallentamento ha preso piede.

Il secondo lavoro (al quale ho avuto l’onore di contribuire) riguarda la prima osservazione che un virus estremamente comune anche in individui sani, il Torque teno virus (TTV), aumenta la sua prevalenza e il suo carico virale con l’avanzare dell’età. Il lavoro soprattutto dimostra che un aumento del carico virale del TTV è associato ad una più precoce mortalità nella popolazione anziana italiana indipendentemente dalla presenza di infezione da citomegalovirus e ipotizza che l’azione del TTV può essere dovuta alla sua produzione di microRNA circolanti che possono agire indebolendo alcune difese immunitarie (2).

p.s. ricordatevi di scaricare il libro di biogerontologia in fondo al blog.

Referenze:

1. Salinari G, Ruiu G. The effect of disease burden on the speed of aging: an analysis of the Sardinian mortality transition. Genus. 2018;74:9. doi: 10.1186/s41118-018-0028-8.

2. Giacconi R, Maggi F, Macera L, Pistello M, Provinciali M, Giannecchini S, Martelli F, Spezia PG, Mariani E, Galeazzi R, Costarelli L, Iovino L, Galimberti S, Nisi L, Piacenza F, Malavolta M. Torquetenovirus (TTV) load is associated with mortality in Italian elderly subjects. Experimental Gerontology. In press: DOI: 10.1016/j.exger.2018.09.003

1 commento:

  1. Articolo e argomento molto interessanti. Le due pubblicazioni che citi mi incuriosiscono molto, dovrò leggerle! Maurizio C.

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